Storytelling start kick
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Corrado Calza | giornalista | content | #scritturacreativa | #creatività | #storytelling | #content | #iocomunicando
A volte il partecipante a un mio laboratorio di scrittura creativa mi confessa che il suo problema non è la “fantasia”, quindi la capacità di "inventare" una storia, ma piuttosto l'organizzazione del racconto: «Come si fa? – Mi chiede. – Cosa devo scrivere come prima cosa? E poi...?»
Rispondo proponendo all'aula un esercizio che ho sviluppato, ed estremamente semplificato, a partire da una serie di letture fatte qua e là, in maniera molto disordinata (incluso Aristotele… Mi pare). L'esercizio si basa su uno schema – lo ripeto: molto elementare – che può aiutare a dare una linea narrativa alla propria idea.
Si parte dalla descrizione di uno scenario originale, inclusi i personaggi e si prosegue con l'inserimento di un evento che in qualche maniera modifica, altera lo stauts quo. L’evento scatena una reazione nel personaggio e si innesca una conseguenza che porta a un nuovo scenario.
Semplice? Sì, molto. Semplicistico? Beh sì, abbastanza. Ma si tratta solo di un esercizio, in fondo. Giusto per cominciare a scrivere… E poi si vedrà.
Al termine della spiegazione, di norma domando all’aula: «Tutto qui? Non manca qualche cosa?» A volte la risposta "giusta" arriva, altre no. In estrema sintesi, quello che manca è la descrizione delle emozioni che rappresenta il valore aggiunto a ogni storia e che può essere inserita in qualsiasi momento di passaggio tra i diversi punti del nostro schema, in un numero di interventi che è, ovviamente, anch’esso a totale descrizione dello scrittore.
Facciamo un esempio
Ecco una rappresentazione grafica, molto scarna, dello schema. Mancano gli interventi di descrizione delle emozioni che, come abbiamo visto, possono essere inseriti, in numero variabile, in qualsiasi intervallo tra i vari punti.
SCENARIO ORIGINALE
(incl. PERSONAGGIO/I)
⇓
EVENTO
⇓
REAZIONE
⇓
CONSEGUENZA
⇓
NUOVO SCENARIO
Un esempio facile facile potrebbe essere tratto dalla favola di Cenerentola, ripresa qui in forma estremamente sintetica.
- Scenario originale: Insieme alla matrigna cattiva e alle due sorellastre gelose, vive Cenerentola che deve fare da sguattera a tutti. (Emozione: tristezza/rabbia)
- Evento: Un giorno arriva il messaggero del re che annuncia il grande ballo di corte in onore del principe. Anche Cenerentola vorrebbe andarci, ma le viene impedito. (Emozione: rabbia/rammarico)
- Reazione: Più tardi, grazie a un incantesimo della sua madrina fata, Cenerentola partecipa comunque alla festa, dove riesce a far innamorare di sé il principe. A mezzanotte, come vuole l'incantesimo, Cenerentola deve però abbandonare di fretta la festa. (Emozione: speranza/amore)
- Conseguenza: Il principe, con in mano la proverbiale scarpetta di cristallo, si muove alla ricerca di Cenerentola e quando la trova ne chiede la mano. (Emozione: rivalsa)
- Nuovo scenario: Cenerentola si sposa col principe e vivono per sempre felici e contenti. (Emozione: gioia)
Chiaro il meccanismo?
Variazioni sul tema
Questo schema così semplice si rivela però tutt'altro che rigido. Offre infatti la possibilità di alcune interessanti variazioni che ne accentuano le potenzialità. Vediamone un paio.
L'ordine dei punti può essere modificato, per esempio: Evento, Scenario Originale, Reazione, eccetera. Quindi il soggetto della nostra Cenerentola ora potrebbe suonare così: Nel regno XYZ, arriva un giorno un messaggero del re che annuncia il grande ballo di corte in onore del principe. Nonostante il veto della della sua matrigna cattiva e delle sorellastre gelose che in casa la trattano da sguattera, anche Cenerentola alla fine riesce a partecipare alla festa grazie a un incantesimo... Eccetera.
Cosa cambia? Beh, è facile: nel primo caso la favola inizia con un tono di tristezza, mentre nel secondo è la speranza l'emozione che apre il racconto. È un po' diverso! Non è stato fornito nessun testo alternativo per questa immagine
Si possono anche creare dei cicli interni allo schema per organizzare narrazioni più lunghe o articolate. Basta immaginare ogni Nuovo Scenario come uno Scenario Originale da cui ripartire per raccontare un altro capitolo della storia. Qui un esempio altrettanto facile facile, ancora tratto dal mondo delle favole, può essere "I tre porcellini", dove ogni casa oggetto dell'aggressione del lupo è un (Nuovo) Scenario Originale.
Certo, forse è un po' troppo elementare per pensare di scriverci un ciclo di romanzi di successo, ma certamente è un strumento di grande utilità per rompere il ghiaccio e mettere in moto la macchina della narrazione. Se poi si cambia idea e si decide di procedere in tutt'altro modo, basta correggere a ritroso quanto già scritto e il gioco è fatto.
Provateci!
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