Steward per lo stadio o clienti per un corso?

02/09/2019 13:26

Ecco come funziona, detto proprio in parole semplici, semplici, semplici.

Diciamo che hai bisogno di una risorsa con profilo medio o medio-alto. Pubblichi un annuncio, fai la tua brava selezione, scegli il candidato più idoneo, lo assumi e, laddove dovessero insorgere delle carenze, lo formi internamente oppure ricorrendo a corsi esterni.
Ora invece diciamo che hai bisogno di una risorsa con profilo medio-basso o, meglio ancora, che hai bisogno di creare un team di figure con mansioni di profilo medio-basso. Se sei un bravo recruiter – e sottolineo se, per citare una popolare canzone –, pubblichi un annuncio, fai la tua brava selezione, scegli un certo numero di candidati, li formi e alla fine assumi quelli più idonei e scarti quelli meno preparati, perché tanto a monte sei stato un po' largo con i numeri proprio per assicurarti a valle questa possibilità.

Se invece non sei un bravo recruiter, allora pubblichi un annuncio come questo:

In pratica: cerco lavoratori, ma prima si devono formare pagando un mio corso. Se poi mi vanno bene allora li assumo, sennò ciccia.

Ora, alla luce di tutto ciò, visto l’orientamento generale delle cose oggi e considerando che – come disse qualcuno – a pensar male degli altri si fa peccato ma spesso ci si indovina, un paio di osservazioni a me paiono più che opportune.

  1. In primis mi assicurerei che la selezione sia concretamente in essere e che non si tratti invece soltanto di uno specchietto per le allodole utile a far cassa sulle spalle dei soliti disgraziati (leggi: disoccupati), alla ricerca ormai disperata di una qualsivoglia occupazione pur di portare a casa la pagnotta.
  2. Prima di mettere mano al portafogli mi assicurerei anche sulla qualità del corso proposto, a cominciare dai formatori coinvolti e da quali titoli garantiscano loro competenza ed esperienza nel settore; specialmente in un caso come questo dove sono in gioco importanti questioni legate alla sicurezza nei luoghi pubblici.

In conclusione

Come formatore, trovo letteralmente disonesto proporre formazione il cui costo è a carico di una propria potenziale futura risorsa. Grande paraculata! Non solo all'inizio non mi costi perché non ti seleziono, ma poi mi paghi anche per formarti e alla fine, solo però se sei bravo, diventi per me fonte di reddito. Agli altri rimane un attestato, “obbligatorio per legge” e valido sì per “tutti gli eventi sportivi e su tutto il territorio nazionale”, ma in pratica di ben poco valore perché:

  1. se al termine di un corso così palesemente finalizzato all’assunzione non rimani a lavorare per chi ti ha formato, gli altri operatori del settore nutriranno di sicuro molti dubbi sulla tua reale idoneità all’incarico;
  2. in occasione di una nuova selezione da parte di un’altra agenzia, questa richiederà molto probabilmente la partecipazione a un proprio corso di formazione, naturalmente a pagamento.

Come uomo di marketing, trovo tristemente antiquato questo modo di impostare una campagna. È vero che il profilo è basso e che il target è per lo più giovane o straniero, ma pensare di avere a che fare, nella maggior parte, con soggetti così tanto sprovveduti da non intuire immediatamente il tranello, diciamo che non comunica un'immagine di grande professionalità... Per usare un eufemismo.

Come abitante attivo del nostro tempo, trovo infine vergognosamente antietico continuare a sfruttare in modo così spudorato questo ormai lungo, troppo lungo periodo di debolezza del mercato del lavoro. Immorale approfittare dello stato di bisogno in cui versano ancora tante, troppe persone per proporre prodotti o servizi ma ancora di più, letteralmente, per vendere illusioni.

 

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