Uno sconto... al ribasso
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Corrado Calza | comunicazione | giornalista | Ads | Milano
Siamo tutti suscettibili alle lusinghe dello sconto, non neghiamolo!
Ci facciamo attirare dai prodotti civetta e cediamo alla tentazione di entrare in un negozio dove poi acquisteremo tutt’altra cosa e ben più costosa. Siamo condizionati dalla prima cifra che leggiamo in un listino o vediamo in una vetrina, e con questa poi confrontiamo le successive, ormai incapaci di valutarne l’effettivo valore. Anche se sappiamo perfettamente che €29.99 è la stessissima cosa di €30.00, subiamo comunque l’influenza del cosiddetto “effetto della cifra a sinistra” e, fingendo di ignorare il reale peso di quei 99 centesimi, arrotondiamo per difetto, relegando così l’articolo in una fascia di prezzo al di sotto della nostra soglia di attenzione. Inoltre, se il prezzo non è un numero intero, siamo portati a credere che sia stata impiegata una precisa strategia per offrire il prodotto al miglior prezzo possibile. E infine questa stessa “ossessione del numero 9” ci invita a considerare un articolo scontato anche quando non lo è, attirando così la nostra attenzione sebbene noi non si sia alla ricerca di uno sconto.
Però, se possiamo scegliere, preferiamo portarci a casa una maggiore quantità di prodotto che ottenere uno sconto: “33% in più” ci suona meglio di “33% di sconto”, sebbene spesso possa non essere altrettanto conveniente. E lo stesso vale onLine, dove a uno sconto preferiamo la spedizione gratuita (ma attenzione: “gratuita” e non “compresa nel prezzo”).
Ammettiamolo: siamo tutti burattini impotenti nelle mani dei signori del “3x2”.
Un vecchio adagio recita: “Val più lo sconto del prezzo” e gli esperti concordano nel sostenere che “…anche la peggior spazzatura diventa attraente se il prezzo sembra un affare”. Qualcuno però dovrebbe dire al responsabile del supermercato sotto casa mia che così, forse, sta sopravvalutando un po’ troppo l’ingenuità dei propri clienti!