Questo articolo non è per te se...

14/09/2021 10:59

Questo articolo non è per te se non hai tempo per leggerlo.
Questo articolo non è per te se ti bastano le "risposte brevi".
Questo articolo non è per te se ti intrigano i titoli acchiappa click.
Questo articolo non era per te se sei già passato oltre.

Recita l'adagio: "Chi azzecca i pronostici non capisce nulla di sport". Con buona pace di tutti i CT del lunedì mattina, ammettiamolo: è molto vero. Ma, fuor di metafora, sapete perché? Perché chi ci azzecca spesso non coglie la complessità della cosa, delle cose (beato lui). Il suo pensiero non è interrotto dai se, dai ma e dai però, non si apre al dubbio. Non si fa troppe domande: tira dritto lungo la sua idea (convinzione, pregiudizio...) con coerenza fino alla fine, senza incertezze.

E ciò lo rende un vincente? Ahimè, spesso sì.

Certo non basta la coerenza che, non dimentichiamolo mai, se spinta all'eccesso porta dritti al suicidio. Per azzeccare i pronostici ci vuole un certo intuito ma, in molti casi, basta anche solo un po' di sano e vecchio buon senso.

 

Il sottoscritto invece no

Io sono ben consapevole, e molto infastidito, dalla complessità intorno a me che, non dimentichiamolo mai, è il lato oscuro della ricchezza. Il mio pensiero è frantumato dai se, dai ma e dai però e spalancato al dubbio. Non ho risposte e (mi) faccio piuttosto delle gran domande, partendo dal presupposto che La Risposta non esiste: sono troppe le variabili in gioco. Ci vuole infatti una considerevole dose di fortuna per poter dire: «Sì, si può fare» e basta.

Normalmente bisogna sempre aggiungere una qualche postilla come:

  • ...se prosegue il trend positivo nel mercato;
  • ...ma sono necessarie nuove (o maggiori) risorse;
  • ...bisogna però stabilire innanzitutto delle priorità;
  • ...

Dal grido folle di Gene Wilder all'inequivocabile rifiuto di Marcel Marceau (per restare in casa Mel Brooks) le opzioni sul tavolo sono innumerevoli e ben più di 50 le sfumature di grigio. Personalmente le cosiddette "risposte brevi" le lascio ai bambini e alle persone di grande fede (beati loro).

 

Non una causa, ma un insieme di condizioni

Ecco perché a volte mi dicono che scrivo "troppo difficile" per il web. Certo sì, vengo dalla carta stampata (l'anagrafe non mente), dove le forme sono diverse, l'attenzione maggiore e la "concorrenza" minore. Dove tutto non deve essere per forza veloce e colpire il lettore prima che venga distratto dal successivo stimolo che già preme (o freme?) da sotto.

Ma il web non è tutto sempre e solo tutorial, aranzullate varie, tette-e-gattini, SEO ed elenchi puntati e numerati. E noi non siamo tutti sempre e solo alla caccia di facili Like.  Capita piuttosto che si abbia voglia di scrivere per a provare a sollecitare i pensieri del lettore. Così, solo per divertimento o per passione, senza fini di lucro. Forse, sotto sotto, anche per fare un po' di Personal Branding, ammettiamolo. Però, alla fine, nessuno mi paga per scrivere qui su LinkedIN, perciò faccio come mi pare.
Se hai voglia di leggermi, mi leggi. Se ti interessa quello che scrivo, mi leggi. Sennò fai scorrere il pollice avanti ancora un po' fino al prossimo post. Come dire: io e te non ci meritiamo a vicenda.
A tutti gli altri, grazie di essere arrivati sin qui e non preoccupatevi: l'algoritmo provvederà a visualizzare il mio prossimo articolo nel vostro feed in maniera del tutto automatica, come sempre.

 

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