Qualcuno, ieri a Londra
Tags:
Corrado Calza | Giornalista | Londra | Kant
L'attentato a Londra di ieri, le frasi di Mattarella a Locri settimana scorsa, le manifestazioni per il Giorno della Memoria di gennaio, come si diceva una volta, riempiono i giornali. Qualcuno, ancora e come sempre, si domanda ingenuamente se tutta questa visibilità non faccia il gioco degli attentatori e se dimenticare non sia meglio che ricordare quando può dare origine a fenomeni di emulazione. Qualcuno infatti da tempo sostiene che, in un sistema profondamente mediatico come il nostro, un fatto ignorato dai media in pratica esiste e quindi nemmeno provoca conseguenze. Ma già qualcun altro, tempo prima, aveva contrapposto i “fenomeni” alle “cose in sé” e ancora molto, molto prima – e anche molto, molto altrove – qualcun altro dibatteva sulla rumorosità degli alberi che cadono e sulle foreste che crescono silenziosamente.
Ebbene, oggi qualcuno, o meglio tutti e ovunque, dovremmo dirlo chiaro e forte che questa foresta cresce. Perché cresce, e cresce certamente più di quanti alberi cadano.
Purtroppo però è cosa più facile a dirsi che a farsi, come chiunque tra noi giornalisti e uomini di comunicazione sa molto bene. Ed è un senso di amarezza e di impotenza con cui molti vorrebbero non doversi confrontare a ogni occasione.