È Natale e a Natale si può...
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Corrado Calza | giornalista | Natale | Pubblicità | Libertà | Tormentoni
Quest'anno il mio Natale deve essere davvero speciale!
Lo voglio pieno di glutine e solfiti, con abbondanti tracce di allergeni appartenenti al gruppo frutta secca/frutta con guscio, barili di olio di palma e lattosio come se piovesse; povero di Omega 3 ma ricco di sodio.
Esigo che sia allevato in batteria, pescato a strascico e coltivato con un cospicuo impiego di composti chimici fertilizzanti.
Lo voglio lontano dai presidi di eccellenza a km zero, caratterizzato da una limitata efficienza energetica, ad alto impatto ambientale, scarsamente sostenibile e ancor meno equo o solidale, in pratica a base di concentrato da prodotto OGM reidratato.
Deve alterare il mio pH e favorire la formazione di cattivi odori, stimolando la sudorazione eccessiva; nonché mancare delle indicazioni obbligatorie minime di tracciabilità.
Per smartphone e tablet, quindi connesso, ma quando e specialmente solo se lo voglio io; in un tripudio di canditi e uvetta di derivazione animale.
Io a Natale voglio riprendermi quello che in tutto questo tempo mi hanno portato via il terrorismo psicologico degli allarmi lanciati dalle fiere di settore, le provocazioni politiche e le polemiche comunitarie, le bufale sul web, gli hashtag e i tutorial virali di sedicenti dietologi e salutisti della domenica, le intransigenze vegetariane e i deliri vegani, gli isterismi collettivi e gli infiniti spettri evocati dai cuochi stellati che conducono talent show e programmi di cucina su canali tematici più o meno premium.
Insomma, rivoglio indietro la mia libertà di poter mangiare sereno senza dovermi preoccupare di qualche cosa a ogni boccone. E la rivoglio ora!
Perché è Natale e a Natale si può... avere di più.