Curriculum? Non sai mai come sbagliare
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Corrado Calza | comunicazione | giornalista | curriculum | curriculumvitae | cv | lavoro | #cercolavoro | #iocomunicando
Il tuo curriculum deve essere lineare e ordinato per dare un'impressione di professionalità fin dalla prima occhiata. No! Il tuo curriculum deve essere originale per attrarre l'attenzione del selezionatore che, come tutti ben sappiamo, dedica meno di 10 secondi a candidato, quanto meno nella prima fase di scrematura. No! Il tuo curriculum deve essere calibrato sulla singola impresa e focalizzato sulla specifica candidatura.
Ebbene, con quest'ultimo suggerimento possiamo anche essere tutti d'accordo: il CV per una posizione da commerciale in un'impresa di onoranze funebri deve avere una forma ben diversa da quello che si invia per un annuncio da Art Director. Il problema nasce piuttosto con tutte le posizioni – diremo – intermedie tra questi due estremi, scelti forzatamente antitetici per esigenze narrative. Come si disegna un CV per questa “area grigia”? E specialmente, come ci si comporta quando a pubblicare l'annuncio è una società di selezione che si limita a un laconico “primario Gruppo leader di settore”?
La lunghezza
Il tuo curriculum deve essere breve, non più di una pagina; devi essere sintetico. No! Il tuo curriculum deve essere approfondito, elencare tutte le principali esperienze, capacità, conoscenze e risultati raggiunti, con accuratezza per i dettagli, mantenendo però sempre il focus sulle esperienze rilevanti.
Se sei un giovane neo diplomato/laureato o un dipendente rimasto fedele tutta la vita alla propria azienda, coniugare le due indicazioni non sarà difficile. Ma se hai fatto un po' di carriera, cambiando anche più di qualche datore di lavoro o se, benché più giovane, hai ricoperto diverse posizioni ad alto valore aggiunto in ambito digitale, con job title enigmatici e mansioni che tua madre non ha mai ben capito, allora il compito si farà arduo.
E la lettera di accompagnamento, la cover letter? Nel corpo della mail? In un file a parte? Nello stesso file prima del CV? In pdf o Word? E la foto? L'istruzione o la formazione? E il riepilogo di carriera? In prima o in terza persona? E le certificazioni? E gli allegati? Per esempio la lista dei progetti a cui hai partecipato o di cui sei stato a capo? Su questi e molti altri temi, gli addetti ai lavori si muovono liberamente in ordine sparso.
Uno spunto originale
Di recente sono incappato in un tutorial che sembrava offrire uno spunto interessante. In estrema sostanza, faceva giustamente notare come i curricula allegati alle mail assai raramente vengono stampati ma, di norma, esaminati direttamente a video. Ideona! Potresti formattare il tuo CV in orizzontale – come orizzontale è il monitor del PC. Potresti inserire delle colonne e così evidenziare le diverse aree (dati personali, esperienze professionali, percorso formativo) oppure dare al tuo curriculum un'impostazione funzionale.
Purtroppo, molti studi di settore evidenziano come più della metà delle mail viene letta sullo smartphone – che è verticale – e come più del 80% dei destinatari cancella i documenti non visualizzati correttamente. Inoltre, molti non attivano la rotazione automatica del proprio telefono e quindi tentano di aprire i contenuti orizzontali in circa un terzo delle dimensioni del display (...verticale). Finché si tratta di un video di gattini, passi. Ma quando bisogna leggere un CV, non ti passa più!
Conclusione: un curriculum scritto in orizzontale ha più o meno le stesse probabilità di essere selezionato o scartato di uno redatto in modo tradizionale.
Il curriculum perfetto
Non esiste la ricetta per scrivere il curriculum perfetto. Credimi, rassegnanti. Così come non esiste per il best seller editoriale o per il tormentone estivo, nonostante in questi casi, quanto meno in teoria, ci si rivolga a un lettore/ascoltatore tipo ben delineato.
Perché il problema con il CV è che non parla solo a un'azienda ma anche a una persona, certamente un professionista distaccato e imparziale, ma pur sempre una persona, con le proprie preferenze e idiosincrasie. Se lo “spirito” dell'azienda puoi provare a ricostruirlo visitando il sito o leggendo qualche post dei dipendenti su LinkedIN, l'uomo delle HR che leggerà il tuo curriculum resta una figura imperscrutabile. Come fai a scegliere il tono giusto per lui? Forse, alla fine, hanno davvero ragione tutti quelli che se la cavano con un poetico “sii te stesso”. Se sarai l'uomo giusto al momento giusto nel posto giusto la tua candidatura passerà, altrimenti: “...ci siamo orientati verso un profilo maggiormente in linea con la posizione...”.
In ogni caso, tutto questo sarà a breve solo un lontano ricordo. Il progressivo affermarsi dell'intelligenza artificiale e dei sistemi algoritmici per la selezione dei curricula (Applicant Tracking System) caverà tutti noi anche da questo impiccio.
Presto, Alexa, Siri (o chi per loro), seguendo il quotidiano scambio di messaggi con colleghi e superiori, capirà quando il rapporto si sia ormai irrimediabilmente logorato e, tempo mezza giornata, proporrà una bella lista di annunci selezionati (e di relativi tuoi CV e lettere di presentazione ben calibrati) a cui bisognerà soltanto dare un ok formale per l'invio della candidatura.
Sarà bellissimo!
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