Attenti ai risultati di Google!

26/02/2018 12:28

L'inganno della SERP (Search Engine Results Page: la pagina dei risultati di Google), ossia quanto possa essere causa di equivoci fermarsi alla superficie delle cose. Anche, forse specialmente, quando si consulta una fonte di informazioni ampia e potente come Google e la rete in genere.
È una storia vera, una “scenetta” a cui ho assistito di recente nell'aula di un corso, che qui però farò interpretare ai miei due personaggi più cari: La Gina e Andrea.

Alziamo il sipario

La Gina siede alla sua scrivania e Andrea è in piedi di fronte a lei. Discutono animatamente da qualche minuto.

A: (ride sarcastico) Ma chi? Quello che all'inizio della campagna elettorale andava in giro dicendo che avrebbe cancellato la tassa sulla prima casa, che non c’è più da cinque o sei anni?
LG: Come non c’è più la tassa sulla prima casa? Io la pago!
A: Ma no. La TASI? Sulla prima casa? Guarda che ti sbagli: è stata abolita, sono sicuro. Sarà la TARI, quella dell’immondizia.
LG: TASI, TARI, non lo so. È la tassa sulla prima casa.
A: Ma sei sicura?
LG: Certo! Stai attento che prima o poi Equitalia ti becca e per te son dolori.
A: Ussignùr, mi fai venire i dubbi. Per piacere controlla un attimo in Internet.

La Gina digita sulla tastiera del computer sulla sua scrivania.

LG: Ecco qua: “Il presupposto impositivo della TASI è il possesso o la detenzione a qualsiasi titolo di fabbricati, ivi compresa l'abitazione principale come definita ai fini...”
A: Ma no, non è possibile!
LG: Davvero.
A: Ma da che sito lo stai leggendo?
LG: Vù vù vù amministrazionicomunali punto it. Comunque c’è scritto anche sotto.
A: Sotto? Sotto dove? Ma stai leggendo il sito o i risultati di Google?
LG: Google.
A: Ah, ecco. Entra un po’ nel primo sito che mi hai letto.
LG: Va bene, va bene. Tranquillo però. Allora, “Nuovo comma...” eccetera. No, è qua: “Il presupposto impositivo della TASI è il possesso o la detenzione, a qualsiasi titolo, di fabbricati e di aree edificabili, ad eccezione, in ogni caso, dei terreni agricoli e dell’abitazione principale…” Oh, cavolo.
A: Oooh, meno male. Mi hai fatto spaventare. Torna un po’ alla pagina di Google.

Andrea fa il giro e si sistema alle spalle de La Gina.

A: Vedi, questo qui, sotto il vù vù vù in verde, è il cosiddetto “snippet”: una specie di riassuntino che Google fa per metterlo nella sua pagina dei risultati, andando a scegliere una piccola parte dei contenuti di quel sito che lui ritiene più coerente con la ricerca che stai facendo. Sta volta però m’ha preso proprio una bella cantonata.
LG: E io come faccio a saperlo?
A: Tu non devi saperlo. Devi solo stare attenta a quello che fai, sempre. Come credi che nascano tutte le bufale… Le cose… Le Fake News, la disinformazione sui Social, eccetera? Così. Perché la gente mette i Like e condivide senza perdere troppo tempo a leggere.
LG: Mmmh, ma allora io cosa pago?

Come navigare sicuri

Autorevolezza della fonte: il sito dello Scasazza Magazine non è da prendere troppo sul serio. Così come si potrebbe dubitare dei risultati di una ricerca sulla pericolosità della dieta mediterranea pubblicata in un blog di appassionati di parapendio.
Affidabilità dell’autore: è indicato in testa o in calce all'articolo? Ha scritto altro? Su quali altri temi? E dove? (vedi autorevolezza della fonte). Per esempio: se è un astronauta probabilmente non è il più accreditato a postare sul comportamento degli animali domestici.
La data: qui è più facile, un sito o un post non aggiornati potrebbero dare informazioni non più valide, obsolete. Se una data non c’è, allora sarebbe meglio cercare lo stesso argomento altrove, ancora una volta su siti autorevoli.
Le immagini: brutta bestia le immagini. Sono il mezzo di comunicazione più potente, rapido e facilmente falsificabile. Specialmente se le si guarda nello schermo di uno smartphone da pochi pollici che rende indistinguibili le imperfezioni di un eventuale fotomontaggio. Sbaglierò, ma di una fotografia troppo strabiliante io diffido a priori, comunque. Per confrontare l’immagine sospetta con altre presenti in rete e controllarne così la veridicità, Google stesso offre la pratica funzione Ricerca per immagini. Se la foto di una recente tromba d'aria a - per dire - Rimini è la stessa apparsa due anni fa per un tifone - sempre per dire - a Taiwan, forse c'è qualche cosa che non va.

Queste sono solo 4 regoline basic da seguire per stare più o meno tranquilli e come al solito in rete trovate molto, molto di più. Ma la Grande Regola, la regola più importante di tutte è: non avere fretta e prendersi un attimo per pensare e controllare prima di credere a quello che si legge, prima di condividere o anche solo mettere un Like.

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