Annunci di lavoro fake? Annunci di lavoro civetta? Ecco cosa sono e cosa fare

04/12/2017 12:31

Quante volte ti sei chiesto perché nessuno ha mai risposto a quella tua candidatura anche se la posizione nella ricerca era lo specchio preciso delle tue esperienze?
Quante volte hai osservato annunci di lavoro vecchi come il cu-cù ripubblicati identici periodicamente? Anche sui portali e i motori di ricerca lavoro più accreditati come Infojobs, Monster, Indeed, ecc.?
Quante volte hai letto annunci troppo vaghi, così generici da sembrarti strani, sospetti?
Quante volte al colloquio hai parlato solo tu, mentre la signorina dell’agenzia per il lavoro è stata quanto meno vaga su committente, mansioni e retribuzione, salutandoti col proverbiale: “...Grazie, le faremo sapere”?
Forse si trattava di annunci fake, annunci di lavoro civetta. Truffe? Anche. Bidoni? Possibile. Inutile rispondere? Magari anche no. Proviamo a capirci qualcosa di più.

È una questione di marketing
L’annuncio di lavoro fake è una delle più classiche tattiche di marketing ed è sostanzialmente volto a raccogliere curriculum, a fare archivio, database. Rientra sotto la voce più generale delle cosiddette “civette”.
Esistono prodotti civetta: quelli che si mettono in bella mostra in vetrina in super offerta, spesso anche sottocosto, solo per attirare il cliente all'interno del punto vendita e fargli così fare il primo e più difficile passo; il bravo commesso avrà così la possibilità di proporgli l’acquisto di (altri) prodotti a prezzo pieno. È un po’ come succede a tutti noi quando entriamo al supermercato per comprare “solo un paio di cose” e alla fine usciamo con il carrello pieno. Una volta che siamo dentro... Ah già manca anche questo… E questo... E quest'altro...
Esistono poi i prezzi civetta: quelli a “partire da…” che però andando poi vedere, come per magia, la disponibilità per quella fascia di offerta è terminata ma, come prima, ormai siamo già lì… In fondo sono solo pochi euri… Ignorando la spinosa questione dei cosiddetti costi nascosti, qui è la pigrizia di ricominciare tutto daccapo altrove a spingerci all’acquisto.
Esistono ancora gli annunci immobiliari civetta, ma in questo caso lo scopo è un po’ diverso. Si pubblicano, postano nei portali di settore, annunci finti per immobili di particolare prestigio – e in questo caso si tratta di veri e propri fake – non tanto per attrarre il singolo cliente, ma piuttosto per intervenire in senso più ampio sul prestigio dell’agenzia o del gruppo. Il potenziale cliente li guarda e si dice: “Se gli affidano la vendita di questo po’ po’ di Reggia di Versailles, allora è gente seria”. Allo stesso scopo si mantengono per qualche tempo in vista gli annunci di case di particolare interesse anche se ormai già vendute.

E con gli annunci di lavoro fake come funziona?
Iniziamo escludendo dall’analisi le vere e proprie truffe cioè:

  • le offerte in cui non si specifica il ruolo ricercato. Il titolo dell’offerta è generico e manca qualsiasi accenno alle attività da eseguire e ai requisiti minimi richiesti per il profilo (età, scolarizzazione, precedenti esperienze...), tipo “cercasi giovani entusiasti e volenterosi anche prima esperienza”. Spesso nascondono lavori non retribuiti o quantomeno malpagati.
  • Le offerte in cui il linguaggio del testo è inappropriato: sgrammaticato, colmo di errori e refusi (in alcuni casi evidentemente frutto di una traduzione automatica) o che presentano un formato grafico inadatto. Normalmente sono tentativi di phishing allo scopo di rubare dati riservati o sensibili come password, codice fiscale, numero della carta di credito o del conto corrente, spesso purtroppo con motivi che possono apparire legittimi e motivati. Attenzione: nessuna azienda degna di tale nome assume sulla base dei semplici dati anagrafici o del numero di conto in banca. Gli annunci che non prevedono neppure un colloquio telefonico o via Skype sono da considerarsi più che potenzialmente pericolosi.
  • Le offerte in cui si prospettano guadagni straordinari lavorando quanto e quando vuoi, sfruttando un sistema collaudato e con risultati certificati. Spesso si tratta di multi-level o lavori da casa per cui è richiesto l'acquisto di un kit iniziale.
  • Le offerte che obbligano a un corso di formazione a pagamento propedeutico all'assunzione. Normalmente il costo di un corso di preparazione al lavoro viene sostenuto dall'azienda o, ma assai di rado, detratto dal primo stipendio. Anche in questo caso quindi si tratta di annunci “sospetti”.

Perché troviamo annunci fake
Le agenzie interinali o più in genere le società di ricerca del personale, pubblicano annunci di lavoro civetta perché non hanno in corso sufficienti ricerche per soddisfare gli obbiettivi periodici numerici di colloqui e di CV da inserire nel proprio database. L’annuncio fake permette così di raccogliere nominativi e incontrare possibili futuri candidati, anche senza una posizione specifica aperta. Succede lo stesso alle autoconcessionarie quando a fine anno immatricolano le auto a km 0.

Conviene rispondere a un annuncio di lavoro civetta?
In realtà sì. Come già detto, sebbene dietro gli annunci di lavoro fake non esista una reale posizione aperta, entrare nel database di un ufficio del personale di un’azienda o di un’agenzia per il lavoro e magari incontrare un recruiter, anche se solo per un primo colloquio conoscitivo, è comunque un’occasione da non scartare a priori.

E se poi ti chiamano?
Ottimo! Forse ti sei sbagliato e non era un annuncio civetta, anche se ti puzza ancora di fake da un miglio di distanza. Vestito da battaglia, lancia in resta e atteggiamento positivo, vai! Guai a dirsi: “Ma sì, tanto è una fregatura”, perché anche il più sprovveduto selezionatore se ne accorge subito. Con la sua brava matitina, in cima alla stampa del tuo cv, accanto alla fotografia, ci mette un bel “NO” e per te è finita.
Se fanno parlare solo te, te parla. Forse allora avevi ragione e sei lì solo per il loro database. Ma va bene anche così: sapranno più cose di te da poter spendere un domani con un loro cliente. Inoltre un colloquio a cui si va convinti ma non troppo ansiosi, permette di “giocarsela meglio” e, in ogni caso, è un colloquio sostenuto in più che fa esperienza per le prossime occasioni. Come si dice: “La pratica rende perfetti” e... “Ogni lasciata è persa”.

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Ascolta anche: Paolo Menguzzi, Verofalso, Ricordi, 2003